Formazione ECM: deducibilità completa ma c'è da migliorare
La formazione ECM ora è completamente deducibile, ma vediamo cosa cambia per i professionisti e dipendenti.
Se con il Testo Unico Imposte sui redditi del 1986, era prevista la deducibilità delle spese per corsi di formazione fino al 50%, con la legge 81 (pubblicata il 13 giugno scorso) tutte le spese per i corsi di formazione saranno completamente deducibili fino a 10.000 € annui (a partire dal 2017 incluso).
Cosa significa per i professionisti? Quali sono le spese di formazione deducibili dal 2017? Ecco i costi nello specifico (il tutto entro un limite massimo di 10.000 euro annui):
- i costi dei corsi di aggiornamento, convegni, congressi, seminari etc. sono deducibili per intero;
- le spese di viaggio (relative al trasferimento effettuato per la frequenza del corso come biglietti aereo, nave, treno, taxi) sono allo stesso modo deducibili per intero, in questo caso però è necessario conservare tutta la documentazione che attestati l’inerenza con il corso al quale il professionista si è iscritto;
- le spese relative al soggiorno e alla somministrazione di alimenti e bevande si possono scaricare interamente.
Inoltre, entro il limite annuo di 5.000 € saranno anche deducibili le spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno e per l'auto-imprenditorialità, erogati dagli organi accreditati ai sensi della disciplina vigente.
Rientrano in questo secondo punto anche gli oneri sostenuti per le forme assicurative o di solidarietà a garanzia per i mancati pagamenti delle prestazioni di lavoro autonomo.
Il vantaggio sussiste se si è lavoratori autonomi, ad esempio dentisti o liberi professionisti puri.
Per i professionisti dipendenti, purtroppo, lo scenario cambia.
Se si è dipendenti di aziende pubbliche sanitarie, la legge prevede che con l'1% del monte stipendi bisognerebbe finanziare l'aggiornamento del personale; questo, in realtà, non solo non basta ma spesso il fondo è utilizzato per altre esigenze di bilancio. In questo modo molti professionisti sono costretti a sobbarcarsi i costi di iscrizione, viaggio e soggiorno.
Secondo Franco Vimercati (presidente della Federazione delle società medico-scientifiche Fism) la legge dovrebbe prevedere anche una deducibilità del costo della formazione del pubblico dipendente, in quanto, essendo l'aggiornamento obbligatorio, non dovrebbe gravare sulle risorse economiche personali dei dipendenti (praticamente costretti ad adempire di tasca propria).
Le nuove disposizioni si applicano “a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2017”, quindi le spese di formazione sostenute nel corso del 2017 concorrono alla deducibilità per la dichiarazione dei redditi 2018.