L’Agenzia delle Entrate nei giorni scorsi ha divulgato una nota informativa ricordando ai medici di libera professione e i dentisti che entro il 31 gennaio devono trasmettere al sistema Tessera Sanitaria la comunicazione con i dati di tutte le prestazioni pagate dai pazienti o rimborsate nel 2017, da usare per la precompilazione dei modelli 730 online completi di spese detraibili.

I liberi professionisti possono spedire i dati usando l'area riservata del STS o il servizio legato al proprio gestionale, i servizi di associazioni e sindacati o rivolgendosi al commercialista.

Cosa succede se si omette, si tarda o si trasmette in maniera errata? Si riceve una sanzione di 100 euro per ogni comunicazione (fino a 50 mila euro), solo nel caso di errata trasmissione non vi saranno sanzioni se si rettifica nei 5 giorni successivi alla scadenza o nei 5 successivi ad eventuale segnalazione dell’Agenzia delle Entrate. Se la trasmissione corretta avviene entro 60 giorni dalla scadenza, la sanzione è ridotta a un terzo entro un massimo di euro 20 mila.

L’attenzione è su tre punti:

  1. La Finanziaria 2016 (legge 208 art 1, commi 130-132) ha variato la normativa sulla conservazione dei documenti allegati alle dichiarazioni ovvero le fatture allegate vanno conservate con l'Unico per 5 anni più uno, cioè 5 anni a partire dalla data di presentazione, che avviene entro il settembre dell'anno successivo a quello in cui sono state effettuate le prestazioni successivamente portate in detrazione dai pazienti.
  2. Le fatture vanno dichiarate per cassa ovvero vanno inserite nel contenitore-STS solo quelle effettivamente pagate dai pazienti, a differenza di altre detrazioni per cui vale il principio di competenza (aziende edili che ristrutturano case e condomini).
  3. Il professionista non è mai obbligato ad applicare il bollo da 2 euro, è un compito che spetta all'utente, ma la fattura spedita senza bollo rispetto alla prestazione che lo richiede espone il medico in ogni caso all'accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Per i commercialisti invece, il reale problema nell'invio della documentazione del medico per il 730 precompilato, sta nell'uso del ricettario scritto a mano e depositato con i codici fiscali illeggibili o non corretti, che per l'Agenzia dell’Entrate significa l’impossibilità di far corrispondere una spesa a un paziente.