Furore, in provincia di Salerno, è possibile ammirare uno degli scorci più suggestivi della Costiera Amalfitana: questo fiordo, solcato dal torrente Schiato, è anche chiamato il “paese che non c’è” per la sua particolare conformazione urbanistica, caratterizzata dall’assenza di una piazza centrale intorno alla quale si raccoglie l’abitato.
 
Furore è un borgo abbarbicato alla roccia a strapiombo sul mare da cui si può godere di un paesaggio spettacolare: il blu del cielo si mescola al verde della vite, dell’ulivo e del fico d’india, il mare si insinua e spumeggia nell’unico fiordo dell’Europa meridionale, insenatura naturale che affascina e suggestiona e dal quale, ogni anno, si svolge il Campionato di tuffi.
 
Dal 1980 Furore è sede di un particolare festival, i “Muri d’Autore”. Ogni anno, nel mese di settembre, il comune invita artisti di tutte le nazionalità ad adornare gli edifici del paese, aggiungendo un altro tocco di colore a questo luogo già benedetto dalla natura. 
I murales sono la rappresentazione trasfigurata della storia, delle tradizioni, dei riti e dei miti del paese. 
 
Dopo aver ammirato questa superba galleria en plein air, meritano una visita anche la Chiesa di San Giacomo e la Chiesa di San Michele Arcangelo e Sant’Elia, che custodiscono alcune significative opere d’arte. In particolare, nella Chiesa di San Giacomo, sono recentemente venuti alla luce alcuni affreschi di scuola giottesca attribuiti ad Odorisio. 
 
Il fiordo può essere raggiunto a piedi percorrendo una suggestiva “scalinatella” (in alternativa ci si può arrivare via mare): qui non si deve mancare una visita all’Ecomuseo di Furore.
 
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